Tavolata di 15 persone per la sera di ferragosto. Abbiamo la "fortuna" di essere accolti da una signora, presumibilmente proprietaria o manager, che inizia il servizio in maniera piuttosto sbrigativa (es. alla domanda su quanto avremmo atteso per qualche porzione di patatine, utile per decidere se avesse senso ordinarle nell'attesa delle pizze, risponde semplicemente "non lo so quanto ci vuole", e solo dopo aver insistito, spiegando che se fossero arrivate insieme alle pizze non le avremmo ordinate, ha detto che avrebbe chiesto in cucina di farle uscire subito, e così in effetti è stato).
Il tempo d'attesa viene utilizzato dalla signora come uno spauracchio anche nell'ordinazione delle pizze, forse per prevenire l'eventuale lamentela in merito.
Qui la sbrigatività diventa vera e propria cafonaggine: ci viene intimato di ordinare subito onde evitare di passare dopo l'altra tavolata appena accomodata (in tutta la sala saranno cinque o sei i tavoli occupati) e ci viene annunciato che, dato che stiamo ordinando pizze modificate (bianca invece che rossa, con aggiunta di cipolle o di olive) attenderemo almeno un'ora. La risposta alle domande sul menu è sempre la stessa: non lo so. Esempio, i funghi di carne non sono disponibili (pur componendo la pizza della casa) ma non si sa quali lo siano ("abbiamo i funghi normali") e non c'è disponibilità alcuna ad informarsi, viene "consigliato" di cambiare pizza. Stessa risposta per il cambio da salsiccia fresca a secca, che "non so se ce l'hanno", pur essendo stata appena ordinata in un'altra pizza.
Nonostante le minacce, per fortuna l'attesa non è poi così tanta.
La pizza non è granché, l'impasto è tanto gommoso da risultare difficile da tagliare, i condimenti piuttosto insapore, le melanzane grigliate sono così spesse da essere contemporaneamente bruciate e crude, idem la cipolla o la salsiccia secca è affettata troppo spessa.
Il resto dello staff sembra molto inesperto ma è comunque cordiale, paziente e disponibile. Merita una menzione speciale Giorgia, che viene prima mandata a chiederci quanto ci mancasse a terminare (alle 23:30 di ferragosto, dopo aver appena ordinato dolci, caffè e amari) perché la signora aveva qualcosa da fare, e poi richiamata bruscamente perché scambiava due parole mentre sparecchiava.
Ad un certo punto è la signora stessa che da lontano a passo di marcia avanza per chiedere "dovete pagare uno alla volta? Allora vi aspetto in cassa".
Qui chiaramente mantiene il ruolo fino in fondo, senza alcuna domanda di rito su come fosse andata la cena, continuando a mostrare fastidio per la nostra presenza, che diventa aggressività quando si osa chiedere qualche chiarimento sul conto, ritenuto un po' alto.
In conclusione suggerisco a chiunque di evitare questa esperienza, e alla signora, di cambiare lavoro in favore di qualcosa a lei più congeniale, come ad esempio l'addestramento di animali.